È lento ad aprirsi: austero, quasi introverso sulle prime; cosa che d’altronde mi aspetto da un Etna. Dopo alcuni minuti nel bicchiere inizia a concedersi con il filologico respiro di ferro e pietra focaia a sostenere un bouquet di bacche rosse selvatiche sotto spirito, erbe di campo e scorza di arancia rossa. Al palato è tenace e compatto per la pregevole tessitura: si scioglie rapidamente regalando un sorso reattivo ed infiltrante, ricco di spunti minerali ed agrumati con un intrigante sfondo di amaro d’erbe in deglutizione. Aiuto Palmento Costanzo su alcuni mercati esteri.
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2016 Etna Rosso Contrada S.Spirito Particella 468, Palmento Costanzo
Austero, composto, quasi serioso all’olfatto. Note ematiche e di ferro, cuoio bagnato, pepe e bacche rosse selvatiche fanno da contrappunto in pianissimo. Dopo un giorno dall’apertura è più espressivo nei profumi: il contrasto fra frutti rossi e note minerali si fa più articolato, più equilibrato: la parte ferrosa del quadro cede a favore della pietra focaia, dei frutti rossi maturi e delle erbe selvatiche. Tenace al sorso, compatto, asciutto e sapido, infiltrante. Il tatto è piacevolmente “buccioso” e la deglutizione regala la complessità del grande vino. Nerello mascalese 90%, nerello cappuccio 10% coltivati ad alberello etneo, con piante fra i 70 e i 100 anni di età. Aiuto Palmento Costanzo su alcuni mercati esteri.
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2016 Menfi Didacus, Planeta
La viticultura siciliana moderna annovera tra i suoi pionieri la figura di Diego Planeta che, ereditati terreni e cantina nell’enclave di Forte dell’Ulmo (Menfi), trasformò il tutto in un laboratorio sperimentale a cielo aperto, coadiuvato da figure quali Giacomo Tachis e Attilio Scienza.Uno dei primi simboli di questa Nouvelle Vague fu, nel 1985, l’impianto dello chardonnay a seguito di un accurato studio sulla adattabilità del genius loci ai vitigni cosiddetti internazionali.Oggi la cantina, che si è espansa con terreni un po’ in tutta la Sicilia, è di fronte a un altro punto di svolta, rappresentato ancora una volta da uno Chardonnay, Didacus, dedicato dalla nuova generazione al pioniere Diego Planeta,…
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2017 Isola Del Vento, Abbazia San Giorgio
Sull’isola esplosa nelle acque blu cobalto, a pochi km dal continente africano, è il Maestrale a decidere da quale costa salpare, in quale lato dell’isola pescare o tuffarsi. Tutto a Pantelleria è il risultato di una lotta naturale. La vedi nelle piante di capperi che si arrampicano serrate sui muretti a secco per proteggersi, la noti nel paesaggio brullo e la senti nel profumo dei vini, nell’uva battuta dal sole e dal vento. Non ci sono filari ma alberelli raso terra, le cui cime si srotolano sul suolo rovente lasciando appena intravedere i polposi grappoli. Battista Belvisi è viticoltore, cantiniere ed enologo, un’esplosione di uomo e di forza. La scorsa estate,…
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2018 Pinot Nero Rosato, Enò-Trio
Coltivare il pinot nero sulle terre vulcaniche alle pendici dell’Etna potrebbe sembrare una scelta bizzarra visto che è considerato un vitigno del nord Europa. Tuttavia la bassa latitudine della Sicilia è compensata dall’altitudine del vulcano che consente una vera viticoltura di montagna con un microclima unico. In queste particolari condizioni il vitigno borgognone sembra esprimersi molto bene, con risultati davvero sorprendenti come quelli della piccola e interessantissima realtà di Enò-Trio, di cui ho già parlato qui, che ne realizza anche una versione in rosa ottenuta da viti a piede franco allevate in Contrada Calderara a 650 metri di altitudine su suoli ovviamente vulcanici, ricchi di sabbie, minerali e ceneri. Il…
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2017 SRC Rosso, SRC Vini
Randazzo, contrada Calderara, versante nord dell’Etna. Qui Rori Parasiliti e la moglie Cinzia hanno deciso di realizzare il loro sogno enologico, fondando l’azienda SRC. Acronimo composto dalle iniziali dei loro nomi e di quello di loro figlia Sandra, che letto per esteso nasconde una parola ricca di significato: esserci. E i loro vini ci sono, eccome se ci sono! Identitari fino al midollo di questo angolo di paradiso enologico, sono ottenuti da un approccio in vigna rispettoso e come da vecchia tradizione contadina votato alla promiscuità tra varietà autoctone e non, con uliveti e piante da frutto. Nei quasi 5 ettari di vigneto trovano spazio viti di nerello mascalese, grenache,…
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2018 Etna Bianco Superiore, Barone di Villagrande
Da vigneti situati sul versante sud-est del vulcano, a 700 m. s.l.m., nasce l’Etna Bianco Superiore di Barone di Villagrande. Siamo a Milo, precisamente in contrada Villagrande. Da oltre trecento anni la famiglia Nicolosi produce vino in quest’area. Qui, racconta il produttore, il clima non è mediterraneo o continentale, è “etneo“. Come a sottolineare l’unicità del territorio e ciò che ne deriva nella produzione dei loro vini. Il risultato nel calice è un vino di grande bevibilità, composto per la quasi totalità da carricante (90%), con un saldo di vitigni autoctoni etnei (il tutto biologico dal 1989). Vinificato interamente in acciaio, riposa poi in bottiglia per circa 10 mesi. Biancospino…
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2018 Anthemis Etna Bianco Doc, Tenuta Monteleone
Il progetto di Giulia Monteleone esce dalla dimensione artigianale e diventa un’azienda di riferimento sull’Etna e non solo per i primi exploit con i rossi. Questo Anthemis ha colore oro smeraldino, naso di pepe bianco e resina, mela annurca e camemoro, floreale tiglio e arancio, tostature delicate, noce di cocco e lieve fumè, petricore diffuso. Sorso di energia e dinamica rocciosa, agrumi canditi, susina gialla e papaya, acidità che spinge e traguarda i prossimi decenni. Dal versante est dell’Etna nel comune di Santa Sofia a 700 metri sul livello del mare su sabbie vulcaniche; età media dei vigneti 12 anni, solo acciaio.
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2018 Nerello Mascalese Rosso, Ayunta
Etna. Randazzo. Tre ettari di vigneti collocati a 700 metri sul livello del mare, dove trovano spazio le varietà autoctone come il nerello mascalese, il nerello cappuccio, il carricante e il catarratto. Una produzione vinicola artigianale eseguita rigorosamente a mano, a partire dalla vigna dove non si fa ricorso alla chimica, fino alla cantina, dove i vini prendono forma nel pieno rispetto della filosofia aziendale che non prevede l’utilizzo di additivi enologici e pratiche invasive. Questa è Ayunta, piccola cantina a conduzione familiare che produce questa versione elegante e minerale ma di facile beva di nerello mascalese. Dopo la raccolta a mano delle uve la fermentazione, spontanea, è svolta in…
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2016 Etna Rosso Doc Calmarossa, Santa Maria La Nave
2016 Etna Rosso Doc Sicilia Rossi Santa Maria La Nave Piacevoli scoperte etnee nelle domeniche piovose di inizio autunno. Un sommelier garbato, puntuale e piacevole, uno di quelli a cui puoi tranquillamente dire, fai tu! e sai che non ti deluderà. Si presenta al tavolo con questa bottiglia, un’etichetta studiata, ricca di dettagli e allo stesso tempo, pulita. Attira da subito la mia attenzione dal momento in cui la porge per mostrarmela, come buon servizio comanda e da lì ha inizio questa nuova scoperta. Si presenta di un rosso rubino vivace e brillante. Si muove sinuoso nel bicchiere regalando un naso davvero pieno e profondo dal quale si sprigionano fin…