Sotto il “Ducale”, in piazza Matteotti a Genova, due sabati al mese, arancione più e rosso meno, si tengono dei banchetti di cibarie agricole di qualità. Ogni tanto fanno la loro comparsa dei produttori di vino. Giracchio sfaccendato e mi imbatto nella cantina “La Vernetta”, di cui non so nulla. E la cosa mi piace. Mi piace, ogni tanto, non avere riferimenti, punteggi, valutazioni, recensioni, considerazioni e fabulazioni. E viceversa. Parlo con un signore che ha i guanti da cui spuntano dita ruvide come la terra. Gli faccio brevi domande di rito e poi compro due bottiglie. Quella di cui dico è il barbera “Diamante”. Fa acciaio e bottiglia. A…
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2018 Barbera d’Asti Dominante, Paolo Fasolo
Sono trascorsi ormai quasi due anni da quel bel pomeriggio spensierato a Vigliano Biellese. Durante la manifestazione ”In Vigna Veritas” conobbi Paolo Fasolo di Castagneto PO (TO), un giovane vignaiolo talentuoso che presto farà parlare di sé, ne sono convinto. Tanta è la passione che riserva alle proprie vigne di barbera, e non solo, ubicate nella cosiddetta area collinare delle “Terre Bianche” del Monferrato, ricche di calcare e suoli marnosi; ci troviamo tanto per cambiare in Piemonte, a Pino d’Asti (AT) ad una altitudine di 400 metri sul livello del mare. Un impegno totale che va dalla vigna alla cantina, Paolo ama il suo territorio e lo rispetta in tutto…
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2017 Barbera d’Asti Lia Vi, Carussin
Se non siete ornitologi o appassionati di birdwatching nomi come Muscicapa Parva e Ficedula Parva potrebbero sembrarvi parolacce. Forse non avreste tutti i torti a pensarla in questo modo. A me suonano più o meno come parolacce, anche se sono i nomi scientifici di un piccolo pennuto migratore che nidifica spesso nelle vigne dell’Astigiano nel periodo della raccolta dell’uva, il Pigliamosche dal petto rosso. In dialetto piemontese lo chiamano Lia Vì. Converrete con me che è decisamente più romantico, più breve e schietto, più musicale, più verace e simpatico, più tutto insomma. Se poi penso che Bruna Ferro di Carussin ha chiamato così la sua Barbera di punta… Lia Vì…
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2015 Barbera d’Asti docg superiore La Cappelletta, Cascina Barisel
La Cappelletta della Cascina Barisel racconta di un barbera che s’immagina e che poi si ritrova nel bicchiere: si pensa ad Asti e agli asini, alla bagna caòda, al fritto misto, al secolo passato, alla nebbia che ovatta i sentimenti, a Paolo Conte di “Novecento” dove dicono sia tutta una vaniglia e “all’odore di spezie che ha il buio, con noi due dentro al buio abbracciati eh… come mi vuoi?”: “Dov’eravamo mai in quel mattino quando correva il novecento le grandi gare di mocassino lassù, sul palcoscenico pleistocenico sull’altopiano preistorico prima vulcanico e poi galvanico dicono che sia tutta una vaniglia una grande battaglia una forte meraviglia eh eh eh”…
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2015 Barbera d’Asti Superiore Terra del Noce, Trinchero
Ezio rappresenta la quarta generazione di viticoltori della famiglia Trinchero. Dal punto di vista vinicolo suo padre è stato il primo della famiglia ad imbottigliare e pare lo sia stato in tutta la provincia di Asti, iscritto nel registro al numero 1. Ad Agliano Terme su una superficie di circa 13 ettari, si coltivano vitigni locali e non solo, il frutto del lavoro e della ricerca di chi nel tempo si è avvicendato alla conduzione del fondo e della cantina. La stratificazione creata dai passaggi generazionali non incide solo nella biodiversità varietale ma anche nel pensiero lucido e maturo di Ezio: “Il rapporto tra l’uomo e la vite non è…
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2013 Barbera d’Asti Superiore Bogliona, Scarpa
Vino totemico, riferimento storico, emotivo, coinvolgente. La Bogliona è un pezzo di storia enologica piemontese, la Bogliona è la Barbera d’Asti, è Nizza Monferrato. L’uva viene dai Poderi Bricchi, tra 350 e 400 metri sul livello del mare, con pendii rivolti a Sud-Ovest e terreni prevalentemente argillosi con percentuali molto basse di sabbia. La 2013 per la barbera è stata annata difficile: temperature diurne non troppo alte ed un estate fredda hanno contribuito a trasferire nei vini acidità elevate. La Bogliona non si sottrae: profumi profondamente autunnali, straordinariamente complessi, tendenzialmente cupi, sanguigni, molto affascinanti, austeri, giocati sulla radice, sulla spezia e sulla carne. In bocca lo stacco è notevole: l’acidità…
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2018 Barbera d’Asti, Sette
Una barbera che si tiene alla larga dagli schemi estrattivi e, in qualche caso, dimostrativi in cui è stata ingabbiata la tipologia per qualche tempo. L’intento era in buonafede: si cercava una via che la tirasse fuori dal circuito delle osterie e del bere spensierato. Questa Barbera d’Asti invece si aggrega al filone di quelle che riescono a esibire la propria dignità varietale. Le è stato accordato il giusto spazio per esprimere tratti croccanti, carnosi ma non pesanti (ciliegia nera e peonia, rinfrescati da un leggero tratto mentolato e di salvia).Offre un sorso giosamente semplice nonostante una forza alcolica non indifferente (14,5%) grazie a una sponda di tenace freschezza. Si…
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2018 Barbera d’Asti Baldore, Marco Rabino
Sicuramente manca una nuova categoria classificatoria (epistemologica e definitoria nello stesso tempo) dei vini: i SuperPiedmont, a cui seguiranno inevitabilmente i SuperSardinia e così via. Ci sono dei vini che irrompono come fossero tempesta: riempiono la bocca, invadono ogni cavità e si insinuano in tutti gli anfratti disponibili. Si compongono e si ricompongono ininterrottamente: affastellano, combinano e connettono sensazioni in impeti percettivi che aggiungono e aggiungono e ancora. Vini barocchi in cui all’uso concatenato di volumi si sommano delle geometrie articolate: sono curvilinei e sinuosi, compiacciono per la loro ripetute e incisive decorazioni, per taluni orpelli, per i principi di verticalità che si adagiano nella seriosità intensa e impenetrabile del…
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2018 Barbera d’Asti Bosco Donne, Gianni Doglia
Qualcuno osa persino definirlo vino quotidiano. Sarebbe cosa buona e giusta se ci fosse la possibilità di bere un(a) eccellente barbera che fattura almeno 14% gradi alcolici ogni giorno senza colpo ferire. Barbera astigiano dei nuovi tempi in tutto e per tutto: fresco, frutti maturi e caldi, pienezza in bocca con leggero sentore floreale nel finale. Colore vivido, persiste e rallegra.
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2018 Barbera d’Asti Carbuné, Franco Roero
Affidabile e tranquillo, non è un rombo di tuono ma si fa bere. Certo avesse un po’ di grinta in più sarebbe preferibile: mostra al naso i fruttini rossi classici, e in bocca acidità nello stile della denominazione, quindi un buon compagno della tavola.