Roccolo Grassi (ovvero Marco e Francesca Sartori) è oramai azienda tra le stelle stabili della Valpolicella, ma pochi sanno che sono pure assai bravi a giocare col Soave proponendo un vino che non mira allo scontro con i territori più dotati come quelli di Monteforte & c. ma a giocarsi le sue carte con una idea di eleganza nella garganega che di fatto si infila tra le varie anime (ogni tanto modaiole) della denominazione.
Quindi un bel naso floreale, un agrume delicato, nocciola e una traccia di confetto, bello sapido in bocca, la tensione c’è eccome ed allunga bene il vino, il terreno calcareo esce bene, non la forza scura del vulcanico alto ma la finezza ben tratteggiata, un Soave “francese” tutto giocato sulla eleganza e precisione senza sbavature su fronte zuccheri o eccessi “mercateschi” su fronte acidità verdi, un vino solido, coerente e stragodibile ma attenzione perchè la annata, grande , merita di dimenticarlo assolutamente alcuni anni in cantina.

Via S. Giovanni di Dio, 19, 37030 Mezzane di Sotto VR
045 888 0089
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Fasolo [03/07/20] - 9/10
9/10
Ciao Davide, il Salvarenza fa storia a se ok (abbiamo un discorso in sospeso …), ma rispetto ad un La Rocca, oppure un vigneto du Lot?
La Rocca storico fa altra gara, Du Lot più pieno la secondo me dietro per finezza ed evoluzione, stili molto diversi
T9 scrive male, intendevo che nonostante Du Lot possa essere più pieno per finezza e visione evolutiva prendo senza dubbio La Broia
Grazie, concordo. Anche se La Rocca vecchie annate vale stesso discorso del Salvarenza, ti credo sulla parola.