E così ci preparammo a riassaporare il frutto, probabilmente scuro, e le fini trame speziate e succose dei Suchots: “Uh! Oh! Ecco il fru…, ecco le spe… ma no, aspe’, ‘ndo’ stanno? Fu, quindi, così che, al presentarsi del peperone, ospite invero inatteso ma molto elegante, ci accorgemmo di avere di fronte il più bordolese dei Borgogna gustati di recente, “… un po’ come i Cos d’Estournel sono i Bordeaux più borgognoni…“, e quest’ultimo è un rimbaudismo che devo a Lei che con me divide tavole e cantine, più che ad Arturo il Poeta Maledetto. Poi, appesa la pirazina nel guardaroba, resta a suo agio nell’abito di taglio vosnier e scuro alquanto, dall’ampio bouquet etereo e – sì, ecco: adesso è arrivato – speziato, fruttato con marasca e cassis. Levigato e profondo, ammicca a menta e anice stellato infusi in kirsch, Kir, carcadè. Terra e tabacco di fondo, croccante mineralità, slancio e persistenza. Un beffeggiatore compìto con tutte le virgole a posto e i tannini ammodino, ma poi ecco gli scherzi, prima quel peperone a effetto, dopo il pepe rosa che pungola in chiusura… Che sorpresa. Che goduria.

10 Rue de la Fontaine, 21700 Vosne-Romanée, tel +33 3 80 61 03 39
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GIANNONE [27/06/20] - 9.3/10
9.3/10
Dicono sia il vino piu’rappresentativo e con le migliori riuscite del produttore