Se dovessi scegliere quale, tra tutti i Lambrusco, porre al primo posto, non avrei dubbi: il Lambrusco di Sorbara. Adoro il sapore di antico e della mia terra che si trova nei migliori lambruschi scuri della tipologia (a proposito: urge uno speciale sul Lambrusco qui su Intralcio) ma, da degustatrice seriale di Champagne quale sono, trovo nel Sorbara quella verve e quell’acidità di cui ormai non posso più fare a meno. E se dovessi sceglierne uno, senza ombra di dubbio la scelta ricadrebbe sul Radice di Alberto Paltrinieri, dalla vigna a ‘Il Cristo’. Un Sorbara in purezza rifermentato in bottiglia che conquista con il suo vigore, i suoi profumi di…
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s.a. Biondo del Biondo, Biondo Jeo
Inseguo “Il Biondo” da anni, non parlo di Trump ma di un piccolo produttore di vino tra i colli di Asolo. È un’azienda piccola che non sono mai riuscito ad agganciare. I vini li ho trovati altalenanti, tra risultati sorprendenti e altri poco convincenti. Questa bottiglia riporta il lotto di produzione BdB/V018, è un rifermentato in bottiglia di cui ho poche notizie. I vigneti del “Biondo” sono tra le zone più belle dell’areale di Monfumo, località Castelli, che a mio avviso è un luogo di grande elezione sebbene ancora pressoché sconosciuto. Questo rifermentato a base glera, dovrebbe avere anche una buona dose di bianchetta trevigiana. Tappo a corona, il colore…
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2010 Il Mio Malvasia, Camillo Donati
L’assaggio di un vino non può mai prescindere dal suo contesto culturale e dalla percezione che abbiamo di esso, legata com’è, pur sempre, al percorso di contaminazioni e di esplorazioni di ciascuno di noi. Qui, vi chiedo di lasciar perdere il classico cliché emiliano “lambrusco, zampone e cotechino”, di superare il luogo comune della bollicina che banalmente pulisce a ogni sorso, che sgrassa i più svariati affettati e i piatti untuosi della cucina regionale, e di fare un viaggio spazio temporale in un territorio italiano con un savoir-faire contadino, che si è radicato in uno specifico luogo e che si tramanda da secoli. Anzi, per dirla in una maniera più…
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2016 Perle d’uva fondo in fondo, Gaspare Buscemi
Rifermentato naturale ottenuto da una cuvée di vecchie annate e diverse tipologie d’uva di origine friulana come sauvignon, friulano, ribolla gialla – che occupa la quota maggiore – verduzzo, malvasia istriana e probabilmente qualcos’altro. Vino che si presenta velato, per la presenza di lieviti in bottiglia, naso inizialmente ermetico con alcune soffuse note ossidative intriganti. Bastano pochi istanti ed emerge una parte aromatica che riconduce alla malvasia, con sentori floreali e agrumati, note di erbe officinali quali timo, lavanda, salvia. Al palato è teso, sassoso, dritto, completamente secco e asciutto, con una bollicina gentile e le sensazioni più ossidative che spingono da lontano, facendosi sentire senza mai emergere. Vino che…
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2018 Regina Sofia, Mustilli
È l’ultima novità delle sorelle Mustilli, Anna Chiara e Paola, che a Sant’Agata dei Goti, uno dei borghi più belli d’Italia, conducono l’antica azienda di famiglia. Già dall’immagine in etichetta, colorata e un po’ naif, vuole che arrivi forte e chiaro il senso di leggerezza e di divertimento. Anche il colore si è vestito di solarità e allegria con la sua tonalità di rosé piuttosto insolita, tanto da sembrare una spremuta di fragole. Il vino è un po’ torbido perché rifermentato naturalmente in bottiglia, non fa la sboccatura ed ha il tappo a corona. Guardando la bottiglia con i suoi colori sparati, i tratti gioiosi, fresca e ricoperta di brina,…
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2016 Klos, Tenuta Dalle Ore
Una nota pubblicità di prodotti da forno terminava con un piccolo slogan musicale che diceva: “Stuzzica l’appetito e la fantasia!” Ecco, sostanzialmente è quello che fa questo divertente pét-nat, a base cabernet sauvignon. Prodotto in una piccola azienda a conduzione biologica, nella zona di Trissino (Lessinia, in provincia di Vicenza), questo spumante sur lie con tappo a corona, risulta senza dubbio un vino facile, brioso e di pronta beva. Colore rosa molto intenso, torbido con bolla fine e di buona persistenza. Al naso spiccano fin da subito le note di piccoli frutti rossi, fragola, amarena, lampone, prugna, seguite da una marcata nota vegetale fresca, gomma americana, caramella e un piccolo…
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2017 Vino Frizzante, La Preara
Incarna perfettamente lo stile di questi modaioli e simpatici pét-nat, tappo a corona ed etichetta molto semplice e sobria. Colore giallo tendente all’arancio. Si presenta torbo e con i lieviti sul fondo. Al naso è delicato, ricorda i fiori bianchi, note vegetali fresche e agrumi. Si percepiscono nettamente anche sensazioni di talco, gesso e lievi note di idrocarburo (certamente derivanti dai terreni di origine vulcanica del Soave). Al palato le sensazioni cambiano molto dal modo in cui decidiamo di gestire i lieviti sul fondo. Per quanto mi riguarda averli in sospensione rende la beva di questa garganega più interessante e complessa. Al palato, acidità e mineralità la fanno da padrona…