Ci voleva un vino coraggioso da aprire alla fine di cinquantacinque giorni di “tappatura” in casa per la covid19-quarantena. C’è voluto coraggio e fermezza per non cedere allo sconforto e per la verità, ho pure bevuto assai poco, perché non c’è nulla di più malinconico che bere da soli. Un po’ di festa, dunque, e dà tanta gioia questo vino bianco che non ha annata (il tag #5 sulla bottiglia numerata forse dice che è un 2018). Uno Zibibbo solare, intensissimo nei profumi di zagara, albicocca disidratata, timo. All’ingresso appare invece quasi timido, solletica il palato come una carezza, ma poi scorre pieno e diretto nelle sottili vene d’agrume e d’erbe mediterranee. Nel…