È teatrale il Meursault-Caillerets 2004 di Coche-Dury. Un olfatto imponente, ampio, che richiama il burro d’alpeggio, il rovere tostato, la pietra focaia, i toni lievemente sulfurei così frequenti nei Meursault, e ancora il distillato di malto, il chicco di caffè verde, l’albicocca appena accennata. È travolgente nel sapore: un frutto coriaceo di mela annurca, roccioso, sapido, di burro salato, al limite della sopraffazione tanto è deciso. Dà quasi una sensazione di masticabilità, eppure è dinamico, energico, succoso. Un vino immenso.
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2012 Meursault-Perrières Premier Cru, Domaine Coche-Dury C.&R. Coche
Un fruscio di erbe di campo e muschio fresco. Arioso, sussurrato e seducente: lievi accenni di albicocca acerba, banana verde, menta, salvia, buccia di lime e finocchio selvatico si rincorrono sul basso continuo delle note rocciose. In bocca è infiltrante, succoso ed energico; l’acidità viva favorisce la salivazione e il contrasto minerale scandisce il passaggio nel cavo orale, rendendo questo liquido sovrannaturale saporito e dissetante. Non ricordo un bianco più buono di questo.