I vini del Roero rimangono spesso fuori dai riflettori che invece illuminano Barolo e Barbaresco. Una terra diversa, un suolo argilloso e sabbioso, con vini dal fare sommesso ma di elegante fattura. Ho assaggiato il Mompissano di Cascina Ca’ Rossa con un suo bel rosso rubino luminoso. Il naso inizialmente ermetico si è aperto pian piano su toni fruttati di ciliegia, cassis, mirtillo, pepe nero, cannella e le sensazioni più fresche dell’eucalipto. Al palato è gentile, soffice con una buona componente sapida. I tannini sono maturi, dolci e la sorsata molto piacevole. Sul palato si muove con suadenza ed eleganza lasciando un lungo riverbero di gusto nella sorsata finale.
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2010, Chardonnay JNK, Kristina Mervic
Vino della Vipavska Dolina che Kristina Mervic produce ricorrendo alla macerazione sulle bucce. Il colore è ambrato con riflessi ramati evidenzia lo stile che in questa terra di confine è divenuto oramai tipico. Il naso è variegato, molto elegante, escono le note dell’albicocca disidratata, camomilla, timo, elicrisio e una lieve nota volatile delicata che non disturba. Successivamente, note di miele d’acacia e sentori floreali. La macerazione tende ad annullare il varietale e la dimensione spazio temporale, ma questo bicchiere rimane comunque molto intrigante. Poco Chardonnay ma un buon vino. Al palato, l’attacco di bocca è ricco e suadente e giocato con eleganza. La sorsata è soffice, con note fruttate già…
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2015 La Ghiandaia, Podere Erica
Molto piacevole questo bicchiere di sangiovese e canaiolo di Podere Erica in Val d’Elsa nell’area di produzione del Chianti Gallo Nero. Vigne coltivate senza l’utilizzo della chimica di sintesi e vino prodotto con fermentazioni spontanea e senza l’aggiunta di solfiti. Il colore è affascinante, rosso rubino vivo. Il naso è ben delineato, elegante, con note di frutti rossi, rosa canina, lievemente speziato e fresco. Bocca molto convincente poggia su una soffice salinità con tannini dolci, ben maturi, dolci e nel contempo incisivi per poter mettere a bada una carne grigliata. Bello l’allungo finale che accompagna le sensazioni retro olfattive. Un vino semplice nel suo fare ma capace di attirare l’attenzione…
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1999 Pico, La Biancara
Angiolino Maule è arrivato alla sua trentaduesima vendemmia. Un percorso non sempre facile in cui il vignaiolo di Gambellara ha sentito la necessità di placare la sua sete di sapere e di capire, sempre più a fondo, il rapporto tra la Garganega e il terreno vulcanico dove la coltiva. Il Pico è il vino che più lo rappresenta. Garganega in purezza proveniente dalle zone più vocate in alta collina. Apriamo, proprio con Angiolino, questo 1999, annata di quelle da ricordare. Il vino nel bicchiere è dotato di luce propria, giallo oro lucente, e ipnotizza per sfumature e vivacità. Al naso, a dispetto degli anni, non presenta sensazioni ossidative ma elegante…
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2019 Mons-Roni Cannitum, Cantina Giara
La prima cosa che ho pensato dopo il primo sorso è che non assomiglia ad un vino della Puglia. Per lo meno all’idea che ho io dei vini del tacco d’Italia. La seconda è che molto semplicemente mi piace. Prodotto con uva verdeca, malvasia, moscatello selvatico. È un vino che si presenta color ambrato, velato. Al naso ha sentori intriganti di frutta matura, timo, rosmarino selvatico, fiori bianchi, fiori di zagara e buccia di mandarino, ma anche lieve speziatura, noce moscata e pepe. Il palato mi conquista subito, vino di grande leggiadria si muove sul palato con disinvoltura, ha sapidità e succulenza e quel filino di volatile, appena sussurrata, che…
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2019 Inti, Corte Sant’Alda
Lavorare con i bianchi macerati non è mai facile. Quel periodo di contatto con le bucce in fase di fermentazione è tanto affascinante quanto rischioso. È un terreno ancora inesplorato che sembra stimolare sempre più vignaioli. Serve esperienza, coraggio e sensibilità per riuscire a portare a casa, con la macerazione, il patrimonio organolettico del sottobuccia, quindi sapore e aromi, un po’ di tannino, senza però cadere nella trappola dell’ossidazione e soprattutto di quell’omologazione che annienta il varietale. Marinella Camerani è una donna del vino che di esperienza ne ha tanta quanto la sua determinazione e sensibilità. Con la sua Inti, la Garganega macerata esce allo scoperto prendendosi qualche rischio: esame che…
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2018 Sass de Mura, Bonifacio Edda
Vino prodotto a San Gregorio nelle Alpi nel bellunese. Area che, per effetto dell’innalzamento medio delle temperature, diventa quanto mai attuale. Sass de Mura Rosa di Edda Bonifacio è un vino frizzante a base pinot nero dal colore rosa buccia di cipolla. Il naso è fresco con note di fiori rossi, lamponi, ribes, rosa canina. Sentori delicati, sommessi che giocano su una linea sottile molto elegante e che restituiscono le sensazioni sassose da dove nasce il vino. Al palato la bollicina è gentile, cremosa, il vino è dotato di bella freschezza e tensione tornano le note fruttate ma anche sensazioni di menta piperita e timo. Il palato reattivo scattatante, diretto,…
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2018 La Peschiera di Pacino Rosato, Raìna
Ancora una volta sono inciampato su Raìna, azienda agricola umbra di Francesco Mariani, fino a qualche mese fa a me sconosciuta ma che incontro sempre più spesso, e con gran piacere. In un ristorante abruzzese scelgo dalla carta il Rosato 2018 a base sagrantino e syrah. Il colore è rosa antico, un po’ spento, velato. Il naso inizialmente ritroso si apre poi su note fruttate molto marcate di fragola macerata, lampone, e a seguire cannella, chiodi di garofano, karkadè e tratti balsamici di eucalipto. Al palato è gustoso, saporito, tornano le note fruttate già incontrate al naso. Bella freschezza e salinità. Vino dai modi contadini ma irresistibile, va servito fresco…
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2018 Incrocio Manzoni, 13.0.25, Moret
E’ un incrocio tra moscato d’Amburgo e raboso del Piave. Un vino che coniuga forza e acidità con l’aromaticità del moscato. Marco Moret lo produce a San Pietro di Feletto in località Santa Maria su terreno argilloso ferroso. Sono vigne piantante dal nonno sessant’anni fa e viene proposto rifermentato in bottiglia per cui a zuccheri zero. Il naso è molto accattivante con note di petali di rosa, frutti rossi maturi e sentori balsamici, poi le note del moscato più giocate sulla parte agrumata di clementina, pompelmo rosa e zest di cedro. Al palato è godurioso, giocoso, bollicina gentile, saporito, si poggia su una base sapida che rende tutto piacevole. Bello…
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2010 Pouilly Fumé Pierre Précieuse, Domaine Alexandre Bain
Non accadeva da tempo che un vino riuscisse a farmi vibrare certe corde dell’emozione. Chissà, forse la rievocazione di un ricordo emerso da chissà quale parte della mente. Pierre Précieuse 2010 di Alexandre Bain è un Pouilly Fumé, un sauvignon in purezza prodotto in Loira. Il colore è giallo oro luminoso. Al naso è subito disponibile, ampio, con note burrose e a tratti ferruginose nei primi istanti. Successivamente il vino si apre ancor più con note fruttate di ananas disidratata e passion fruit che poi si muovono su sentori di erbe officinali, spezie, polvere di caffè, radice di liquirizia e genziana. Al palato l’attacco è sapido, pieno, si scorge un…