Spesso dietro un grande vino c’è una grande donna. È stato questo il caso del Domaine Leflaive che ha visto, nel 1990, Anne-Claude Leflaive prendere per mano le fortunate sorti aziendali. La ricerca della qualità dei vini ma, soprattutto, della materia prima contraddistinguono da subito la nuova gestione; già dal ’97 infatti è la biodinamica a scandire i tempi e i modi di lavorazione della vigna.
Purtroppo non è sempre agevole trovare le bottiglie del Domaine e se si dovesse avere la fortuna, molto spesso i prezzi sono proibitivi. Ma quando si apre una bottiglia di Leflaive la bevuta si trasforma in cerimonia.
La prima gioia è per gli occhi: lo chardonnay scende nel calice compatto, lucente, vivo! In un primo momento il naso viene assalito da mille intensi profumi: fiori, frutta, spezie dolci. Dopo qualche istante di ambientamento all’interno del bevante si palesa la pesca: è gialla, succosa e croccante; la vaniglia con la sua dolcezza sempre composta e mai ridondante. In bocca è pieno e materico: la scorza di limone sembra candita e la lunghissima mineralità contraddistingue il finale che si spegne su leggere note di pietra focaia.
Potenza, eleganza, fascino.
Ha un solo difetto: dura sempre troppo poco!

Place du Pasquier de la Fontaine
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CHECCHI [17/03/21] - 9.7/10
9.7/10