C’è chi beve per dimenticare, e chi per ricordare. Questo nebbiolo 2006 di Beppe Rinaldi fa affiorare molti momenti vissuti con il “Citrico” di Barolo. Un nebbiolo che ha passato i suoi quindici anni con fare sicuro ed oggi esprime tutto il suo grande talento fin da quando scende nel bicchiere. Il colore è granato con qualche deposito di sedimenti. Naso che si dimostra già disponibile, variegato e pulito, di frutta rossa disidratata, radice di liquirizia, rosa canina, rabarbaro e fiori secchi e anche una nota di cuoio. Impossibile resistere alla tentazione del primo sorso. Al palato è vellutato, suadente, quasi cremoso, gentile. I tannini sono dolci ed è saporito di quei sentori già preannunciati al naso. Esce la liquirizia e le note di terra, muschio. Dopo la prima sorsata la persistenza gustativa sembra non avere fine. Vino di grande talento che ha accompagnato una lepre al forno con polenta.
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GIACOBBO [16/03/21] - 9.1/10
9.1/10