Che allegria le etichette delle sorelle Mustilli! Conta prima della descrizione di un vino? Direi di sì, almeno per me è così. M’invogliano a metterle in tavola, anzi anche tra i libri a mo’ di separé. In realtà il restyling dell’immagine della cantina di Sant’Agata dei Goti racconta molto dell’animo un po’ aristocratico e al contempo rock di Paola e Anna Chiara. Loro che vivono e lavorano in uno spazio del XVII secolo con gli antenati beneventani che le osservano dalle pareti della quadreria di famiglia, sono anche pragmatiche e alla mano, colte e spiritose, un mix di caratteristiche che, quando riesce, offre il meglio delle donne del sud al lavoro. Insomma, se nella serie Netflix The Crown, i Windsor avessero conosciuto questi vini, probabilmente sarebbero piaciuti a Margareth e non a Elisabeth. Ai Mustilli appartiene la prima Falanghina imbottigliata al mondo – 1979 – che rimane un vitigno centrale, anche in questa versione frizzante e con lieviti in sospensione. Mandarino a tutto spiano, al naso come in bocca, essenze di bergamotto e limone verde, con un tocco di ananas che addolcisce una certa asperità. Davvero fresco, solo un po’ corto sulla persistenza, ma ripaga con un’entrata assai ricca.
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CIANCIO [26/12/20] - 8.9/10
8.9/10