Definito in un articolo di Repubblica di un paio di anni fa come il “filosofo gentile del vino”, Patrick Uccelli riesce in maniera sottile, ma potente a trasmettere questa sua profondità attraverso il vino. Ho avuto spesso occasione di assaggiare i suoi vini con queste etichette numerate e inconfondibili, che risaltano con facilità su qualunque scaffale di enoteche ben fornite. Ho avuto bisogno di tempo per capirle, ci ho dovuto lavorare, allenando il mio palato a gusti meno costruiti, naturali, artigianali direi. Ed ora che l’esperienza la vesto di bevute, vorrei iniziare a parlare dei suoi vini, partendo da 8. Un Pinot Nero in purezza, accuratamente selezionato, profumi di bacche rosse e scure, nota floreale di viola e rosa, spezia e un ricordo di chiodi di garofano, pepe e cuoio. Diretto, schietto e sottile nella beva. Un gusto succoso ed elegante, con la nota di spezia che gentilmente punge il palato. Se penso ad un immagine, una carezza ruvida, ma gentile di chi lavora la terra.

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FORNI [26/11/20] - 8.8/10
8.8/10