Hai voglia a dire che la dolcezza, alla lunga, stanca. Io mi stanco zero a girare nel bicchiere questo Yquem. I suoi primi (quasi) quarant’anni li passa con slancio: ambra acceso e spesso, il naso inevitabilmente si apre con lentezza, e che ci vuoi fare? Il genio è stato costretto nella lampada per tanto tempo, adesso ci mette un po’ a sgranchirsi. Ma una volta messe da parte le note sulfuree, esce fuori la frutta disidratata, tipo pesca essiccata, a tranquillizzare, e dopo di lei un corredo numeroso e nutrito, come fosse una parata di recettori olfattivi che lentamente passa sotto il naso, ognuno con qualcosa da dire: zafferano, vaniglia, salvia, datteri, e quanti siete? A un certo punto smetti di contarli, e bevi felice, con ‘sta dolcezza che è ancora ben tesa dall’acre vena di un agrume – toh, c’era pure quello. E non stanca, per niente.

Château d’Yquem
33210 Sauternes, Francia
+33 557 980707
-
SARTORE [29/06/20] - 9.1/10
9.1/10
un racconto incredibile di un assaggio!!! bravissimo!!!