Da uve merlot e aleatico, la tradizione di Gradoli e del merlot di queste terre a confine tra Umbria e Lazio portano al Sorè un rosa ambizioso ma nitido dal colore fresco provenzale invitante e leggero ma che è come una trappola perché sotto c’è molta più energia e forza di quanto sembri. Tamarindo, lamponi e melograno d’ordinanza ma anche anguria, tabacco e frutta di bosco, cipria e zenzero, sorso di bella importanza, speziato ma soprattutto sapido e giustamente ricco con corpo non banale raffinato dall’aleatico non del tutto maturo che mantiene l’acidità su alti livelli. Finale ricco solare a tratti ma che si ricorda sempre di essere vino di beva soprattutto e di importanza e bandiera poi. Unisce bene in effetti i caratteri delle sorelle dalla fantasia alla dinamicità e concretezza in un conubbio di maestria tecnica, il tutto offerto ad un prezzo premium non facile da gestire (in enoteca sui 21 euro). Non è facile filosofeggiare su un rosato molto a lungo oggi ma questo Sorè offre davvero molti spunti: la sua ambizione, comune a quella di tanti produttori italiani in materia rosa, è decisamente importante per tutto la tipologia.

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Orari d’apertura
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GORI [09/06/20] - 9/10
9/10
frutta e verdura non hanno nulla a che fare con il vino!!! RICORDIAMOLO BENE e SEMPRE, per favore!!!
figuriamoci poi se il geniale Riccardo non riesce a fare un ROSE’ come Dio comanda!!!
i suoi vini vanno SEMPLICEMENTE bevuti e GODUTI!!! Riccardo non ha certo bisogno di incenso, soprattutto da parte di noi poveri comuni mortali!!!
Lunga vita amico mio!!!