Mediamente non vado matto per i Sangiovese di Castelnuovo Berardenga, ma il manico e la cura selettiva di Castell’in Villa (azienda dotata anche di una varietà di terreni incredibile) parlano da sé. E si fanno attendere. Sia come sosta in affinamento, prima dell’uscita, sia per esprimere tutto il potenziale al bicchiere. Mezz’oretta di assestamento, in cui è apparso chiuso e su note scure, quasi da far temere l’ossidazione, prima di esplodere in uno spettro molto più solare di frutta rossa, spezie, cuoio, cipria e ferro.
Bocca di grande vivacità e versatilità, che sbalordisce a tavola: carnosa e fine allo stesso tempo, con un tannino setoso e vibrante, una tempra da grande rosso classico e un palato che conquista anche chi cerca il dinamismo e la bevibilità sopra ogni cosa.

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AIELLO [03/06/20] - 9.3/10
9.3/10
peccato che abbiano stravolto l’etichetta, invece di ammodernarla!!! del resto, anche l’occhio vuole la sua parte!!! ciò premesso, è sempre stato uno dei 5 grandissimi Chianti Classici!!! a voi dire quali sono gli altri 4 che esistono da sempre e che da sempre sono insuperabili!!! il gioco è aperto!!! forza ragazzi che ci divertiamo!!!