Una cosa che riguarda la denominazione: a distanza di qualche anno continuo infatti a fare una certa fatica a trovare una coerenza tra i tanti Gran Selezione, sulla carta massima espressione qualitativa tra i Chianti Classico. C’è chi lavora sulla struttura, e quindi anche sulla longevità, e chi invece lavora sulla finezza, cercando di far emergere eventuali peculiarità territoriali prima ancora che stilistiche (vini che vengono tra l’altro presentati come migliori di tutti gli altri, riserve e non, cosa che alla prova del bicchiere si rivela vera fino a un certo punto).
Vini come questo sembrano decisamente appartenere alla seconda categoria, rosso che stupisce per dettaglio e per raffinatezza, che sorprende per leggerezza e per allungo. Una strada già ampiamente tracciata da tantissimi CC d’annata ma che qui sembra trovare un surplus in termini più di precisione che di complessità. Un soffio minerale apre a toni decisamente floreali, sulla violetta, e fruttati, sulla ciliegia fresca. Note che si trovano nella grande maggioranza dei vini della denominazione e che qui trovano come alleata una leggerissima traccia minerale a impreziosirne il profilo organolettico. Succoso ma senza peso, fresco senza fare dell’acidità un tratto distintivo, dalla trama tannica pungente ma non invadente, pulitissimo in una chiusura che avvolge grazie a un moderato calore e a un grande millesimo. Squisito.

Località Dievole 6
53019 Castelnuovo Berardenga (Si)
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COSSATER [14/06/20] - 9.2/10
9.2/10
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AIELLO [14/06/20] - 9/10
9/10