È sempre con estrema emozione che mi avvicino a quello che è per me il mio vino perfetto, la sintesi delle cose che amo e cerco in una bottiglia da sogno (potrei tradire solo per dei vecchi Bordeaux seri, per capirci) e quindi valutare l’annata 2015 in questa bottiglia mi mette una certa ansia da prestazione, lo ammetto.
Poi avvicinandosi al bicchiere si capisce che non si deve andare a cercare nulla perché è tutto lì che aspetta. La 2015 è una versione caricata a molla.
La partenza è lievemente mou, il bosco si spalanca con tutti i suoi toni floreali/muschiati/fruttati/mora scura; un cenno di agrume rosso, la traccia dell’incenso e del the in sottofondo. Distante, quel tratto quasi barolesco per l’austerità, ma è una compressione che lascia il posto ad altro, basta un po’ di tempo. Il sorso è impressionante, fitto fitto, fatto di muscoli e mare con la traccia sapida netta e una nota salmastra delicatissima. Torna la spezia che è forse il vero tema dominante di fondo a chiudere il vino in un ermetismo giovanile da grandissima annata, dove il frutto accennato all’olfatto viene compresso dal vino estremamente compatto. La materia è imponente come si addice a Richebourg ma le proporzioni attuali fanno immaginare un vino che tra 25/30 anni sarà un monumento assoluto dell’enologia; non ha la suadenza quasi scabrosa del 2009 ma un registro più acuto che chiamerà molta pazienza per una grande riuscita.
A margine, ho letto molte cose sulla 2015 rossa in Borgogna, annata che in Italia non viene considerata buona (critiche striscianti figlie a mio avviso più dell’esigenza di avere vini rapidamente accessibili e dalla beva più spigolosa e nitida); io resto dell’idea che questa sia un’annata strepitosa dove il Cru -lasciato in pace a lavorare- poi con il tempo restituisce forze e colori che in altre annate saranno solo sfumature da cercare; certo si può godere della sfumatura ma perché limitarsi a questo?
Il voto è di coerenza con la mia scala, nel mio taccuino aveva un 97+, ma confesso un certo disagio perché mi sembra di sminuire questo vino rispetto a certi punteggi roboanti su prodotti distantissimi; dunque non posso usare una scala diversa ma chi mi conosce sa cosa vale per me.

1 Place de l’Église, 21700 Vosne-Romanée, Francia
+33 3 80 62 48 80
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Fasolo [25/10/2018] - 9.7/10
9.7/10
ciao Davide, complimenti per il tuo assaggio!!! pensa un pò com’è la vita!!! il 20 febbraio 1980 ho ceduto a terzi la mia enoteca, vini esclusi!!! ebbene la serie completa dei vini della Romanée Conti, annata 1971 e in MAGNUM, fu acquistata dal Signor Achilli, proprietario dell’enoteca “Al Parlamento” di Roma. so per certo che i MAGNUM furono aperti e “goduti”, a tempo debito, proprio dentro quel locale “mitico”! non furono venduti da asporto! i MAGNUM vuoti hanno sostato molto a lungo, in seguito, per far “vetrina”!!! che vini meravigliosi!!!
Massimo sai che ho a casa il vuoto di una Romanèe Saint Vivant chiedo proprio 1971 bevuta qualche anno fa ? Se è quella ricordo un vino straordinariamente compiuto che incantava per finezza…
Ma è la degustazione che organizzano ogni anno da Martel Holding AG St. Gallen In Svizzera?
Se sì, ti faccio i complimenti per la capacità di scrivere delle note così dettagliate, bevendo una microdose di un vino praticamente in fasce… e sopratutto di riuscire a prevedere come sarà tra 25/30 anni…
Antonio grazie per i complimenti, vorrei fare qualche precisazione.
Premesso che ho varie occasioni di confronto su questi vini, quella che tu indichi come microdose ti garantisco che (al netto di rabbocchi) per me è ampiamente sufficiente per analizzare un vino, anzi in questo specifico frangente solitamente su una sessione di un’ora e passa avanzo vino che bevo alla fine perché per me, per la capacità saturante di questi prodotti, basta veramente poco per leggere la bottiglia stando concentrati.
Sul discorso previsioni, mi confronto con produttori in Borgogna almeno 2 volte anno da anni, ho all’attivo circa una ventina scarsa di annate di Richebourg DRC bevute tra assaggi tecnici e stappate e bevute a casa o serate varie, penso di avere una buona visione di questa bottiglia sulla base di dati sulla annata generici e pratici tra visite e assaggi durante le varie fasi, buona conoscenza su come il produttore interpreta e confronto storico, poi ovvio si può sempre sbagliare ma non penso di deviare molto secondo il mio metro.
Tieni presente che sono fondamentalmente un cliente, quindi compro, la valutazione positiva significa cercare e mettermi in cantina un vino poi, se non fossi convinto non farei sforzi notevoli per successivamente arrivarci.
Grazie ancora per la tua impressione;-)
Grazie per la risposta Davide.
Visto che bevi i vini del DRC in maniera così assidua sarebbe bello leggere di bottiglie con qualche anno di affinamento, stappate e bevute con calma e non di un assaggio di un evento a cui hai partecipato più di un anno fa. Sarebbe stato interessante se avessi parlato di tutto l’evento e della differenza tra i vini che bevi in quel contesto e le decine di bottiglie del Domaine che stappi a casa.
Il mio è solo un di consiglio da lettore di questo nuovo blog.
Sul discorso evoluzione, sono tutte “ baggianate ” visto che ci sono troppe variabili sull’evoluzione di una bottiglia di vino, ma è un pensiero personale, anche se condiviso da quasi tutti i produttori con cui ho parlato.
Approfitto della tua esperienza per una domanda, visto che dal tuo commento si evince che vai due volte l’anno in visita al Domaine de la romanée-conti, che differenza trovi tra i vini assaggiati da botte e i vini che poi assaggi in bottiglia in Svizzera?
Perdonami, mi sembra ci siano delle forzature in quello che scrivi ma provo a risponderti partendo dalla tua fine.
Non ho detto che vado al Domaine 2 volte anno ma che viaggio in Borgogna per vari produttori circa 2 volte anno, a volte anche 3 ed a volte 1, visito di media a giro 8/10 produttori e mi confronto su annata in corso, precedenti e future, ergo traggo le mie personali conclusioni che possono serenamente non essere condivise.
Sul fatto che i ragionamenti sulla evoluzione siano solo baggianate questo è un tuo parere, io la penso in modo totalmente differente, ti lascio il tuo punto di vista perché non sono un educatore ma solo una persona che esprime una sua idea, per me funziona così e lo vedo da tempo ma se te hai riscontri diversi posso solo che prenderne atto.
Sul fatto di fare una panoramica del millesimo, volentierissimo, ma questo spazio permette di inserire per regole editoriali 1 vino di 1annata per volta, mi sono permesso di mettere questo vino perché un altro autore aveva postato un altro prodotto del Domaine dello stesso millesimo e per dare la possibilità di avere più opinioni su questa annata (parlo a livello di storico archivio a fini funzionali) ho proposto questa scheda con relativa data di assaggio, non intendo postare il mondo precedente perché cerco di mettere cose recenti e in un determinato target, questa la ho postata per appunto accordanza con altra scheda (che nessuno ha criticato)
Non ho scritto che a casa stappo DRC ogni settimana, se potessi probabilmente sarei in questo momento a prendere il sole in barca, ma ho scritto che ne ho assaggiate o bevute molte e che come acquirente finale spesso (e lo spesso va letto negli ultimi 20 anni) ho organizzato cose che hanno portato a bere queste bottiglie, ad esempio di Richebourg del Domaine ho bevuto 89-93-95-99-01-05-06-07-08-09-10-11-12-13-14-15-16 (ho un dubbio su una annata ma potrei verificare) alcune in assaggio tecnico ed altre comodamente con i piedi sotto al tavolo, la vita di un bevitore è fatta di periodi ed esperienze e fino a non molto tempo fa queste bottiglie si stappavano non raramente come oggi il mercato impone e questo riguarda DRC ma anche molto altro.
Mi sembra si metta accento in questo caso con insistenza su una degustazione privata, organizzata benissimo, per la quale pago fior di soldini e non vado perché sono bello purtroppo, non è la prima volta che leggo critiche a questo ma ricordo che se è così banale o riduttiva come esperienza mi chiedo perché non venga fatta da tutti, bho.
La cosa che non comprendo è come questa scheda, che voleva essere la condivisione di una analisi di un vino dal lato della passione, sia messa in discussione con argomenti fuori contesto, forse sarebbe meglio parlare quindi del vino in oggetto, non trovi ? Confrontiamoci su quello perché lo scopo di questo contenitore sono schede d’assaggio singole.
Grazie ancora per il contributo .
Nessuna forzatura, se parliamo di DRC e rispondi dicendo che vai due volte l’anno in Borgogna, do per scontato che vai in visita al Domaine, altrimenti che lo scrivi a fare?
Quindi praticamente non sei mai stato in visita al DRC, pensa che avevo capito che ci andavi spesso da come scrivi, perciò la mia domanda.
Non metto accento su niente, è una degustazione su invito dove vanno clienti del distributore( tu hai detto di essere uno di quelli) , quindi non c’entra la bellezza e neanche la bravura ed essendo tu credo Italiano,ma potrei sbagliarmi, qualcuno evindentemente ti ci ha portato la prima volta, no?
Non vai di certo perchè ti chiami Jasper Morris.
Per quanto riguarda il vino in oggetto, ne ho bevuto una bottiglia pochi giorni fa , e per me adesso è un vino duro e contratto, non ha senso berlo e mi sono anche pentito di averlo stappato visto il prezzo, ma comunque di cosa dobbiamo discutere? di una bottiglia bevuta da pochi giorni da me e di un micro assaggio tuo di tempo fa? Scusami non ci trovo niente di interessante in una discussione del genere.
Ho visto il post su la Tache di Zanzucchi,persona squisita e molto competente, ma in quel caso sembra un assaggio di una bottiglia in un ristorante che è diverso.
Infine perdonami ma lui non scrive di aver bevuto 20 volte la Tache ecc… tu addirittura ricordi le annate a memoria, ma molti sono assaggi tecnici come quello che hai descritto e che sinceramente lasciano il tempo che trovano.
La forzatura mi sembra da parte tua, sono molto più interessanti i post come quello sul Picolit che hai scritto oggi.
Fidati di chi ti legge, visto che scrivete per noi e non per accrescere il vostro ego, che dalle risposte che mi stai dando in questa discussione risulta essere già spropositato.
Mi sembra che ci sia una volontà polemica di fondo, sottolinei insistentemente microassaggio e scrivi come se fossi un habitué, se vuoi confrontarti sul vino mi fa un enorme piacere, se dalla.bottiglia che hai bevuto pochi giorni fa non sei stato in grado per enne motivi di ricavare una lettura del vino mi dispiace molto ma non posso essere io certo elemento di colpa
Mi sembra che hai iniziato questa discussione col piglio del “ora le canto io”, definisci baggianate le proiezioni di evoluzione e via dicendo, io metto delle note per il.piacere di condividere e perché mi è stato chiesto se ho voglia di mettere anche qualche cosa passata per arricchire uno storico, pensavo di andare in scia a Fabio (che mi fa piacere stimi) ma evidentemente la.cosa è stata vista in modo diverso, pazienza,mi.dispiace ma c’est la.vie
Il ragionamento sulle annate bevute era per spiegare una lettura, chi mi conosce sa di altre cose e note che ho messo su vari contenitori free negli anni, se ho.un interlocutore che mi fa una osservazione definendo una idea di evoluzione una baggianata o una sciocchezza cerco di spiegare come analizzo questa cosa ovvero con il comprendere la annata durante il momento e nel tempo, confrontandomi con i produttori per avere anche scambi di idee e pescando nella mia esperienza con questo vino che adoro alla follia, uso questi 3 direttrici per tirare fuori una lettura e penso che non mi sbaglio molto, anzi tenderei proprio ad escluderlo ma te puoi ovviamente essere libero di avere una idea profondamente differente, è la bellezza di questo mondo che tante sfaccettature offre, sia bei che vini che tra i consumatori
Comunque parliamo di Richebourg, non di La Tâche , di questa ne ho bevute qualcuna meno !!! (Scherzo ehhh )
Comunque la discussione è interessante, amo i contributi, grazie
Dimenticavo…un dettaglio…si parla di ego…non ho messo il link di questa scheda su mia pagina FB o IG proprio perché consideravo questa nota un contributo all’archivio, cercasi pubblicità la ripostavo ovunque fosse possibile…a volte le cose fatte in semplicità sembrano proprio strane…
Infine, dettaglio insignificante Antonio…il il buon Fabio e il abbiamo postato un assaggio fatto a pochi giorni di distanza, io 10/18 e lui 11/18, ma giustamente lui è persona squisita e io scrivo per soddisfare ego !!! 😉
È sempre un piacere, sia chiaro
Dalla mia minima esperienza su Richebourg posso solo dire che in fase giovanile l’ho trovato più coriaceo, muscolare e introverso di altri cru ( non solo di DRC); quindi mi sembra ragionevole che in un assaggio, soprattutto di annata giovane, possa risultare imperscrutabile. Ma purtroppo ho poche bevute all’attivo per poterne ricavare una regola generale. Detto questo, penso che se un vino è grande lo è fin dall’inizio, fin da quando non era ancora vino all’interno dell’acino; e la sua grandezza si può cogliere anche nella sua fase embrionale. Bisogna però approcciarsi con umiltà, mettersi in ascolto, imparare a godere di ciò che un vino è in grado di darti in ogni sua fase. Tentare di fotografare la performance di un vino attraverso un sistema di valutazione rigido è pericoloso, perché impedisce di capire a fondo. Mi spiego; se la mia aspettativa è la grazia e la suadenza di uno Chambolle con 10 anni sulle spalle, è ovvio che rimarrò deluso assaggiando un Richebourg di 3 anni. Se invece lascio da parte il metro e provo ad ascoltare, magari riesco a godere di cose che non avrei mai creduto di trovare. C’è una bellezza disarmante, un fascino irresistibile nella durezza, nell’austerità, nella ritrosia di un grande vino giovane; una bellezza che qualche volta mi appaga di più perfino della sua fase matura. In merito a La Tache 2015 lo trovai già in una forma splendente, in grado di appagare anche il critico più severo; il che non esclude che possa andare in contro a una fase di chiusura nei prossimi anni.
Aggiungo che in genere mi ritrovo molto con le note di Davide e anche se non lo conosco di persona, ne apprezzo la franchezza e la competenza.