Il clima è clemente e sete e fame non mi abbandonano un momento, perciò mi sono decisa a stappare la bottiglia N°15 del Sangiovese Mullin Estate Wines che conservavo da un paio di anni.
Sono partita, come sempre, piena di dubbi e di incertezze per una bottiglia che non si trova nel mercato italiano ed è pensata proprio per altri scaffali oltre l’Atlantico, sebbene la produzione sia proprio a pochi km da casa mia, Todi per la precisione.
Però mi sono dovuta ricredere.
Sebbene a me il sangiovese piaccia un po’ imbizzarrito, devo ammettere che in cantina ci sanno fare e la mano di chi ci lavora è gentile e sa il mestiere.
Un uso del legno equilibrato (che poi, devo ancora capire chi ha messo in giro la voce che legno = SATANA), beva succulenta per un calice complesso, carico dei cinque elementi necessari per definirne la struttura. Polpa – molta, e poi spezie; arancia sanguinella e scaffale del droghiere. Un vino buono e fatto bene, si assesta sulla lingua e rimane lì, comodo a godersi la pietanza pensata per fargli compagnia.
Insomma, il manico c’è, ma si traveste da gentiluomo azzimato.
Non cercatelo qui in Italia, tanto la distribuzione è worldwide, dove chi beve si fa meno paranoie e divide tutto in Buono, Mi chiamo Sue Ellen Ewing me ne versi un secchio subito oppure No grazie prendo una stout.

Doglio (Pg) – Italy
info@mullinestatewines.it
tel. +39 347 0955840
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BORIOSI [29/05/20 - 8.7/10
8.7/10