Da un’annata calda, spesso odiata, addirittura considerata diabolica (!), arriva questo vino ancora capace di intendere e di volere. Scuro nel colore e nel naso, per il quale si può e si deve spendere il termine “vulcanico”: perché lo è sin nelle sue fibre più interne. È anche ferroso, e questa nota sanguinolenta, a molti avversa, è stemperata da un abbraccio fruttato caldo e soprattutto nero (di visciole e gelsi). Evoluto ma affatto ossidato, ha trama setosa in cui il tannino, primario e rude dell’aglianico, si è praticamente disciolto. A pareggiare i conti con l’alcol resta l’acidità, immobile come una guardia svizzera. Nella categoria: scommesse sulla tenuta nel tempo superate.

SP 104 – Loc. San Terenzano – Frazione Carano
81037 Sessa Aurunca CE
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COLUCCIA [20/03/20] - 8.8/10
8.8/10
8.8/10