Madonna dei Fiori 2018 di Elisa Mazzavillani (vini Marta Valpiani) è un’ottima interpretazione di Albana da vecchie viti. Dall’aspetto d’oro colato e dal naso piacevolmente appassito capite già che si tratta di un bianco con il corpo e la sostanza di un rosso. Nell’etichetta Elisa ha ritratto un Hemerocallis o bella per un solo giorno, un giglio dorato, che a dispetto della breve vita significa “io persevero”. L’immagine rappresenta bene il carattere indipendente d’Albana e della produttrice. Il sorso è fresco, a dispetto dei 13 gradi, vibrante, come i vini che provengono da uve supersane, e un po’ tannico come è nella natura scontrosetta dell’albana. Deliziosamente salato il finale che lo rende affine a certi vini di mare. E’ un bianco da servire solo leggermente fresco e da condividere con pochi scelti, tanto è difficile inquadrarlo in una categoria precisa. Il mio consiglio infatti è di acquistarne una cassa e nasconderlo da qualche parte in cantina. Mi raccomando, fate gli gnorri se qualcuno ve lo chiede e se dovessero insistere proponetegli un Cervaro della Sala o un Conte della Vipera. I vostri ospiti ignavi saranno contenti e voi pure: di bianchi italiani con queste potenzialità e a questo prezzo ce ne sono veramente pochi. Non vanno sprecati. «Se i miei calcoli sono esatti, quando questo aggeggio toccherà le 88 miglia orarie ne vedremo delle belle, Marty.»

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COGNOME [gg/mm/aa] - 8.8/10
8.8/10