Sarà che l’ho comprato subito prima che finisse il mondo, il 23 di febbraio, in un Vinnatur che si stava ravvoltolando a Genova, sarà che rappresenta un mondo in gran parte scomparso, ma questo vino mi è caro più di un ermo colle. Lambrusco di una volta? Non so perché una volta non c’ero. Una pellicola in bianco e nero di “Don Camillo e l’onorevole Peppone”?!? ovvero di un mondo poco mitico raccontato all’interno di un immaginario assai improbabile? Forse. Un vino pieno, succoso di mora, prugna e amarene di Vignola, non accoratamente equilibrato, chiodi di garofano e un ritorno abboccato che tanto piaceva a quel microcosmo e che altrettanto potrebbe piacere oggi. Avvolgente, titillante e pacioso come una salama da sugo

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STARA [15/03/2020] - 8/10
8/10
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